Disturbo ossessivo-compulsivo

AMBITI DI INTERVENTO

Disturbo ossessivo-compulsivo

Il disturbo ossessivo-compulsivo è caratterizzato da pensieri ricorrenti, persistenti, non voluti e intrusivi, incalzanti, o da immagini (ossessioni) e/o comportamenti ripetitivi o azioni mentali che i pazienti si sentono spinti a compiere (compulsioni) per cercare di diminuire o evitare l'ansia che provocano tali ossessioni. La diagnosi si basa sull'anamnesi. Il trattamento consiste nella psicoterapia (soprattutto esposizione e risposta preventiva più, in molti casi, terapia farmacologica (soprattutto inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina o clomipramina), o, specialmente nei casi più gravi, in entrambe.

Le ossessioni sono pensieri indesiderati, intrusivi, incalzanti, o immagini, la cui presenza solitamente causa disagio marcato o ansia. Il tema dominante dei pensieri ossessivi può essere un danno, un rischio per sé o per gli altri, una contaminazione, un dubbio, una coincidenza o un'aggressione.

Per esempio, i pazienti possono essere ossessionati di essere contaminati con sporcizia o germi a meno che non si lavino le mani per ≥ 2 h al giorno. Le ossessioni non sono piacevoli. Pertanto, i pazienti di solito cercano di ignorare e/o di sopprimere i pensieri, le sollecitazioni o le immagini. O cercano di neutralizzarli eseguendo una compulsione.

Le compulsioni (spesso chiamate rituali) sono comportamenti eccessivi, ripetitivi, intenzionali che i soggetti affetti sentono di dover fare per prevenire o ridurre l'ansia causata dai loro pensieri ossessivi o per neutralizzare le loro ossessioni.

Dr. Saverio Bergonzi

Psicologo e Psicoterapeuta a Milano e Pavia
Iscritto all’Albo Professionale degli Psicologi della Lombardia n. 9175 dal 2005
Laurea in Psicologia (Padova) e Specializzazione in Psicoterapia (COIRAG GEnova)

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