Schizofrenia - Disturbi schizoaffettivi e schizotipici

AMBITI DI INTERVENTO

Schizofrenia - Disturbi schizoaffettivi e schizotipici

La schizofrenia è caratterizzata da psicosi (perdita del contatto con la realtà), allucinazioni (false percezioni), deliri (falsi convincimenti), linguaggio e comportamento disorganizzati, appiattimento dell'affettività (manifestazioni emotive ridotte), deficit cognitivi (compromissione del ragionamento e della capacità di soluzione dei problemi) e malfunzionamento occupazionale e sociale. La causa è sconosciuta, ma vi è una forte evidenza di una componente genetica e ambientale. I sintomi di solito esordiscono nell'adolescenza o nella prima età adulta. Uno o più episodi sintomatici devono persistere ≥ 6 mesi prima che venga posta la diagnosi. Il trattamento consiste in terapia farmacologica, terapia cognitiva e riabilitazione psicosociale. La diagnosi precoce e il trattamento precoce migliorano il funzionamento a lungo termine.

I sintomi sono classificati come

  • Positivi: una distorsione delle normali funzioni
  • Negativi: diminuzione o perdita delle funzioni normali e dell'affettività
  • Disorganizzati: disturbi del pensiero e comportamento bizzarro
  • Cognitivi: deficit nell'elaborazione delle informazioni e nella risoluzione dei problemi

I sintomi positivi possono essere ulteriormente classificati come

  • Deliri
  • Allucinazioni

I deliri sono convinzioni erronee che sono mantenute nonostante chiare prove contraddittorie. Esistono svariati tipi di deliri:

  • Deliri persecutori: i pazienti credono di essere tormentati, seguiti, imbrogliati o spiati.
  • Deliri di riferimento: i pazienti sono convinti che passi di libri, quotidiani, testi di canzoni o altri stimoli ambientali siano diretti a loro.
  • Deliri di furto o innesto del pensiero: i pazienti credono che altri possano leggere la loro mente, che i loro pensieri vengano trasmessi agli altri o che i pensieri e gli impulsi vengano loro imposti da forze esterne

I deliri nella schizofrenia tendono a essere bizzarri, ossia, ben poco plausibili e non derivati da esperienze di vita comune (p. es., credere che qualcuno abbia rimosso i loro organi interni, senza lasciare una cicatrice).

Le allucinazioni sono percezioni sensoriali che non sono percepite da nessun altro. Possono essere uditive, visive, olfattive, gustative o tattili, ma le allucinazioni uditive sono di gran lunga le più frequenti.

I sintomi negativi (deficit) comprendono

  • Appiattimento affettivo: il volto del paziente appare immobile, con scarso contatto oculare e mancanza di espressività.
  • Povertà dell'eloquio: il paziente parla poco e fornisce risposte succinte alle domande, il che crea l'impressione di vacuità interiore
  • Anedonia: vi è mancanza di interesse nelle attività e aumento di attività afinalistiche.
  • Asocialità: vi è una mancanza di interesse nelle relazioni umane.

I sintomi disorganizzati, che possono essere considerati un tipo particolare di sintomi positivi, comprendono

  • Disturbi del pensiero
  • Comportamenti bizzarri

I deficit cognitivi comprendono la compromissione dei seguente:

  • Attenzione
  • Velocità di elaborazione
  • Memoria di lavoro o dichiarativa
  • Pensiero astratto
  • Risoluzione di problemi
  • Comprensione delle interazioni sociali

Dr. Saverio Bergonzi

Psicologo e Psicoterapeuta a Milano e Pavia
Iscritto all’Albo Professionale degli Psicologi della Lombardia n. 9175 dal 2005
Laurea in Psicologia (Padova) e Specializzazione in Psicoterapia (COIRAG GEnova)

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